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I Maccarun ca Mglic, la pasta della tradizione Santacrocese in onore di San Giuseppe. Ciao papà

 

I Maccarun ca Mglic, la pasta della tradizione Santacrocese  in onore di San Giuseppe.

Ciao papà la violetta del pensiero per te.

Il diciannove marzo, festività dedicata a San Giuseppe artigiano ed a tutti i papà, la tradizione da noi in basso Molise e forse un po’ in tutto il centro sud Italia, vuole a tavola piatti poveri di grassi ma ricchi di proteine vegetali, i legumi la fanno da padrona, preparazioni semplici ma ricche di significato, nei miei ricordi di bambino, la tradizione voleva a pranzo una semplice pasta condita con mollica di pane uvetta abbondante olio insieme a un po’ di alloro e buccia di mandarino essiccata, piatto di quaresima e semplice nutrimento in onore di San Giuseppe, mi sono permesso di rivisitare il piatto della tradizione aggiungendo degli ingredienti insoliti, ma sempre rispettosi del periodo quaresimale, guarnendolo con delle violette del pensiero, che rivolgo al mio ed a tutti i papà che purtroppo non sono più con noi, ma passiamo subito alla descrizione del piatto, iniziando dagli ingredienti, dall’esecuzione e dalle foto finale.

 

Ingredienti:

Mollica di pane raffermo, uvetta sultanina, uva da vino essiccata home made, olio evo, buccia di mandarino, alloro e aglio, odore di peperone verde e pomodoro secco, trito di peperoncino secco dolce e piccante, violette del pensiero, cuore ricordi nostalgia e tradizione. Quasi dimenticavo la pasta e a discrezione, che sia pasta secca oppure pasta fresca a voi la scelta, per la ricetta di oggi utilizzerò dei bucatini trafilati a bronzo.

Execution:

Prepariamo subito per iniziare la mollica, dal pane raffermo recuperiamo tutta la mollica, frantumandola grossolanamente con le mani, tenendolo da parte,  tutto quello che resta lo lasceremo seccare un paio di giorni e lo frulleremo ottenendo del pan grattato per le nostre panature,

padella sul fuoco a secco, lasciamo tostare un odore di peperone verde e pomodoro secco, per odore intendo un paio di striscioline  di ognuno, dopo un minuto aggiungiamo un paio di spicchi di aglio e qualche fogliolina di alloro secco, aggiungiamo anche tutta la mollica e irroriamo con abbondante olio evo, lasciamo scaldare dolcemente a fiamma bassa con padella scoperta e rimescoliamo con una paletta di legno ogni tre quattro minuti, mentre la mollica insaporisce ammolliamo un po’ di uvetta sultanina in acqua tiepida, e la nostra uva da vino essiccata, home made io utilizzo uva di Montepulciano, lasciandola in cantina appesa vicino ad una finestrella sempre semiaperta da settembre a marzo, con del vino bianco sempre tiepido,

aggiungiamo ancora olio evo alla mollica, che a differenza di un crumble dovrà essere ben intrisa di olio visto che sarà proprio lei il condimento della nostra pasta e quindi dovrà ungerla ed insaporirla a dovere,

la mollica di pane e quasi pronta  e quindi passiamo a lessare la pasta in abbondante acqua salata il giusto, appena pronta sempre molto al dente, scoliamola per bene e fuori dal fuoco mantechiamola con la la mollica, quindi impiattiamo guarnendo semplicemente con due violette del pensiero, una spolverata di buccia di mandarino  ed un giro di olio evo a crudo per lucidare, serviamo caldo e augurando buon pranzo e buona festa del papà.

Flaviano alias dal legno ai fornelli vi saluta sempre con affetto e vi da appuntamento alle prossime ricette, ciao papà.













 

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