Fettucce home made di farine
integrali al burro tartufo e guanciale.
Il pranzo della domenica ci vede impegnati con della pasta
fresca ottenuta mischiando delle farine particolari, realizzeremo infatti delle
fettucce un po’ più grandi quasi delle pappardelle, utilizzando della semola di
grano duro semi integrale ottenuta macinando a pietra chicchi di grani antichi
di colture biologiche, aggiungeremo una parte di farina di grano tenero sempre
bio, di tipo 0 e 1.
Condiremo la nostra pasta molto semplicemente ma con degli
ingredienti che fanno sempre la differenza in cucina, vediamo insieme quali ed
andiamo ad iniziare.
Ingredienti:
farina 0 e farina 1, di grano tenero, semola semi integrale
di grano duro macinata a pietra, olio evo,sale fino, burro, tartufo, guanciale,
prezzemolo basilico peperoncino fresco e ricotta stagionata.
Execution:
andiamo ad iniziare mescolando le farine e impastiamo con
aggiunta di un filo d’olio evo un
pizzico di sale, dopo aver lavorato bene ed energicamente l’impasto lasciamo a
riposare per almeno due ore, teniamo l’impasto così a lungo perché con
l’utilizzo di queste farine di grani antichi abbiamo bisogno di più tempo
perché si attivi il glutine presente.
Prepariamoci delle fettine di guanciale, che lasceremo
sudare in padella e poi rosolare fino a farlo divenire bello croccante, appena
pronto togliamolo dalla padella e teniamolo in caldo in un piattino
Togliamo dalla padella l’olio e il grasso che sarà
fuoriuscito dal guanciale e teniamo da parte.
Sono trascorse due ore e passiamo nuovamente alla pasta
ricaviamo dal panetto le sfoglie, se utilizziamo la macchina della pasta
metteremo la rotellina a tre, arrotoliamo le sfoglie metà da un lato e metà
dall’altro e a coltello ricaviamo le fettucce, che lasceremo su di un vassoio
coperto da un canovaccio ad asciugare.
Siamo pronti per completare la ricetta, portiamo a bollore l’acqua per la pasta, mentre in una
padella aggiungiamo un pezzo di burro, affettiamo il tartufo con l’utilizzo di
una mandolina, se ne siamo sprovvisti possiamo utilizzare un affilato
pelapatate, teniamo da parte tutte le fettine di tartufo con cui guarniremo il
piatto, tutte le altre e le briciole che inevitabilmente si saranno prodotte
andranno entrambi nella padella con il burro, accendiamo il fornello più
piccolo e lasciamo sciogliere delicatamente.
Qualcuno dirà che il tartufo non va cucinato, vero ma solo
per quello bianco, per fare in modo che sprigioni tutto il suo sapore il nero
invece va cucinato, una parte comunque a guarnitura sarà utilizzato al
naturale.
L’acqua bolle, saliamo e caliamo la pasta, vi ricordo anche
che la pasta fresca cuce molto velocemente, quindi appena viene su scoliamola
direttamente in padella, dove abbiamo provveduto anche ad alzare generosamente
la fiamma, spolveriamo con un po’ di trito di prezzemolo e lasciamo insaporire
aggiungendo anche le fettine croccanti di guanciale, impiattiamo a nido e
guarniamo con fettine di tartufo e una spolverata di ricotta salata, un po di
peperoncino solo per chi piace e alla fine lucidiamo con poche goccioline dell’olio venuto fuori
dal guanciale e che avevamo tenuto da parte al caldo.
Come sempre alla fine Flaviano vi saluta dandovi
appuntamento alla prossima ricetta e ricordandovi sempre di seguire e
iscrivervi al blog www.dallegnoaifornelli.com
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ciao da Dal legno ai fornelli